da: https://unreliablehero.wordpress.com

Prima gli idioti: un titolo del genere attira l’attenzione, ti obbliga a saperne di più. Specialmente se è accompagnato da una quarta di copertina che ti invita adimenticare i grandi eroi, per entrare in una dimensione più intima e scoprire il cuore di un’umanità dolente:

Nell’America dei cosmonauti, per Malamud i veri protagonisti restano gli umili, gli offesi, i piccoli uomini maldestri (…): personaggi tragicomici che sembrano usciti da un film di Chaplin.

Non a caso, il titolo del quadro scelto per la copertina è Interno: sfogliando questo libro, si entra in punta di piedi in appartamenti logori o in anime usurate da una vita che non è mai clemente. Lo scrittore riesce a catturare l’essenza dei suoi personaggi, dei suoi vinti, anche dei più surreali, in poche pagine. I racconti di questa raccolta ci mostrano uomini e donne oppressi dalle ironie dell’esistenza o schiacciati dalle regole di un mondo in bianco e nero, incapace di accettare la diversità, di trovare un posto per il diverso.

Bernard Malamud esprime il suo talento, la sua vena narrativa e inventiva, indodici storie tutte da scoprire:

  • Prima gli idioti: la corsa contro il tempo dell’ebreo Mendel per assicurare un futuro al figlio handicappato. Un notturno in cui vengono alla luce ipocrisie e violenze urbane.
  • Il nero è il mio colore preferito: una storia d’amore che non riesce a sbocciare per colpa della discriminazione razziale. La divisione tra il bianco e il nero diventa sempre più grottesca, di pagina in pagina.
  • Natura morta e Nudo svestito: due racconti che vedono come protagonista l’aspirante pittore Fidelman. In entrambi, si genera un cortocircuito tra arte e sensualità, tra pittura e belle donne.
  • Sarà la mia morte: un negoziante assiste con crescente orrore all’escalation di violenza tra due dei suoi dipendenti. Una riflessione, venata di humour nerissimo, sull’emigrazione e sull’incapacità degli esseri umani di darsi conforto a vicenda.
  • La scelta d’una professione: non è facile essere morali e mortali.
  • Meglio vivi che morti: una storiella agrodolce, incentrata sul tradimento. Se qualcuno prova ad attaccare bottone, mentre state pregando sulla tomba di un vostro caro, vi conviene ignorarlo.
  • Il costo della vita: la parabola esistenziale di un negoziante. Una storia dal sapore amaro, che ricorda le Piccole ironie della vita di Thomas Hardy: racconti incentrati sui momenti fatali che segnano in peggio il destino degli individui e sulle beffe che la storia ci riserva.
  • L’uccello-ebreo: un piccolo gioiello, con un tocco di realismo magico. La triste favola di un corvo parlante ci insegna il significato della parola antisemita.
  • Le scarpe della domestica: le calzature possono rivelare molto del carattere di una persona, per esempio, i vizi e le virtù di una donna.
  • Diciamo, un matrimonio: una scena da una commedia. Meglio scegliere un partito banale, un po’ ottuso ma danaroso, o lasciarsi conquistare dalla romantica solitudine di un’artista squattrinato? Due genitori, che hanno attraversato più di una crisi coniugale, hanno le idee chiare in proposito. Peccato che non la pensino allo stesso modo.
  • Il profugo tedesco: l’ottimismo dei versi di Whitman, che invitano alla fraternità, alla solidarietà, viene infranto dall’inarrestabile avanzata dei nazisti. Le SS hanno portato via tutto all’esule ebreo Oskar: è scampato alla persecuzione, emigrando in America, ma non riesce ad esprimersi in inglese, né a ritrovare la voglia di vivere. La sua “paralisi linguistica” è il simbolo di un cuore spezzato, oppresso dalla crudeltà umana.

Questi racconti sono “un assaggio” della scrittura di Malamud e dei suoi temi ricorrenti: se volete conoscere più a fondo questo autore, vi consiglio di leggere anche il romanzo Il commesso, che è considerato il suo capolavoro. Pina de Il mestiere di leggere ha dedicato una bella recensione a questo romanzo: è un ottimo incentivo alla lettura.

P.S. Ho preso la mia edizione di Prima gli idioti in biblioteca e, in fondo al volume, ho trovato questa scheda di prestito d’annata, davvero vintage.